Museo della Collegiata

    Due profeti

    Le due sculture hanno trovato posto nella raccolta empolese con il riordino del 1956. Sulla superficie si conservano tracce di una coloritura a tempera bianca, evidentemente scialbata in epoca successiva, ed eseguita per fingere l’effetto del marmo. Il ricorso a tali soluzioni non è infrequente, dato che la manifattura della terracotta aveva costi più contenuti … Continued

    Angeli reggi candelabro

    I due angeli entrarono nel Museo nel 1956. Essi vanno collegati a un documento del 1623, anno in cui, dovendo rinnovare l’arredo dell’altare maggiore e sostituire il tabernacolo del Botticini, si decise di commissionare a «Maestro Felice fiorentino» un nuovo tabernacolo a pianta centrale in legno dorato e dipinto, fiancheggiato da due angeli. Il ciborio … Continued

    Storie della Vergine e di Cristo

    Giunto in Pinacoteca al tempo del riordinamento del 1956, il dipinto è suddiviso in quindici riquadri, disposti in tre file di cinque scenette, raffiguranti ciascuno la serie di misteri del rosario. Si tratta di un vero e proprio tabellone didattico che illustra i principali misteri «gaudiosi» e «dolorosi». Le scene sono un repertorio di motivi … Continued

    Assunta

    L’Assunta ripropone una soluzione già sperimentata dal pittore nella tavola di eguale soggetto, firmata e datata 1610, per la pieve di Sant’Andrea a Montecarlo (Lucca). Pur ridotta nel formato e nel numero di personaggi, l’opera di Empoli si impone per la resa tornita dei volumi e per la lucidissima impostazione spaziale del leggero sottinsù del … Continued

    Incredulità di san Tommaso

    L’iscrizione fornisce l’autore e la data di questa tavola proveniente dall’oratorio di San Tommaso presso San Donato in Greti, sottoposto al capitolo empolese. Spostata in Collegiata alla fine del Settecento entrò a far parte della raccolta museale sin dalla sua apertura. La composizione, orchestrata secondo gli schemi della pittura ispirata alle istanze di decoro e … Continued

    Due santi martiri

    Questo affresco, dimidiato dai danni bellici, si trova sulla parete d’origine, dove è stato ricollocato dopo lo stacco e il restauro. Nell’opera troviamo quella lingua fatta di parole usuali, concatenate in una sintassi chiara, che va a modellare con evidenza plastica le figure e le cose che, derivata in modo diverso da Andrea del Sarto … Continued