La storia

    Storia del museo

    Museo Casa Busoni

     

    Un po’ fuori dal centro si stende il Campaccio, piazzale vastissimo e non lastricato, dedicato al mercato dei cavalli. Ed è in una delle casupole che lo circondano, che venni al mondo”.
    In questa “casupola”, come la definisce Ferruccio Busoni in un suo frammento autobiografico, è situato proprio il Museo che porta il suo nome.

    In occasione del Festival Internazionale Ferruccio Busoni del 1958, venne presentata una mostra di ricordi, fotografie, lettere e autografi di Busoni nella sala antistante la Pinacoteca di Sant’ Andrea, oltre al suo atto di nascita (1866).
    In occasione del secondo Festival, il 14 ottobre 1961 il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, in visita a Empoli per la seconda volta, inaugurò il Museo Casa Busoni, nella casa dove nacque il compositore empolese, da poco acquistata dal Comune di Empoli.

    Nel corso degli anni alla collezione si aggiunse uno dei pezzi più pregiati e affascinanti del museo: il pianoforte d’epoca sul quale Busoni suonava durante i suoi soggiorni empolesi, donato al Centro da Alberto Fabiani, figlio di Pietro Fabiani, flautista empolese (Empoli, 1872-1958).

    Negli anni ’80 e ’90 il Museo ha arricchito il suo patrimonio soprattutto con l’acquisto del manoscritto per canto e pianoforte, risalente al 1907, della prima opera lirica di Busoni “Die Brautwahl” e l’arrivo del Fondo Boghen. Nei primi anni del 2000 il Museo si è ulteriormente arricchito con l’arrivo di nuovo materiale documentario e fotografico e il Fondo Anzoletti, fino all’ultima donazione del Fondo Boccaccini.