La storia

    Storia del museo

    Casa del Pontormo

     

    Jacopo Carucci è nato in una piccola casa ubicata nell’attuale via Pontorme al numero civico 97. L’edificio venne identificato con buona attendibilità, grazie a supporti documentari, da Ugo Procacci nel 1956 e reca sulla facciata una lapide commemorativa composta da Emilio Cecchi nel quarto centenario della morte del pittore. Si tratta di un fabbricato su tre piani di epoca medievale, che si sviluppa su una superficie di oltre cento metri quadrati.

    L’acquisto della casa natale del Pontormo da parte del Comune di Empoli è avvenuto alla fine dell’anno 1995, a conclusione delle celebrazioni per il quinto centenario della nascita dell’artista che videro coinvolte numerose istituzioni toscane.

    Tale acquisto avvenne nella convinzione che qualsiasi iniziativa volta a rendere omaggio all’artista sarebbe risultata diminuita se non si fosse proceduto anche alla valorizzazione delle memorie che di lui restavano nel territorio empolese. Dal maggio 2006, al termine di un raffinato restauro voluto dal Comune, la casa del Pontormo è aperta al pubblico.

    Vi sono esposti oggetti e opere che rammentano l’espressione del maestro; compresi, per esempio, i facsimile dei fogli che Jacopo disegnò in preparazione dei Santi da lui dipinti sulla tavola d’altare della vicinissima chiesa di San Michele.

    In quella che fu la prima dimora di Jacopo si sono insediati infine – a darne nuova vita – un centro internazionale di studi sull’arte del Cinquecento nella provincia toscana e la Sezione Didattica dei Beni Culturali del Comune di Empoli. Infatti, accanto all’attività scientifica, trova spazio quella didattica, con laboratori, conferenze, performance teatrali e seminari.

    La casa natale di Jacopo e la pala che raffigura i santi Giovanni Evangelista e Michele Arcangelo custodita nella chiesa di San Michele, distante pochi passi, costituiscono dunque un autorevole polo di documentazione sul Maestro e sul suo tempo.