Incredulità di san Tommaso

    Jacopo di Chimenti da Empoli (Firenze, 1551 - 1640)

    L’iscrizione fornisce l’autore e la data di questa tavola proveniente dall’oratorio di San Tommaso presso San Donato in Greti, sottoposto al capitolo empolese. Spostata in Collegiata alla fine del Settecento entrò a far parte della raccolta museale sin dalla sua apertura. La composizione, orchestrata secondo gli schemi della pittura ispirata alle istanze di decoro e devozione espresse dal Concilio di Trento, espone con estrema chiarezza e semplicità il momento dell’incontro tra il Risorto e san Tommaso, al centro della scena, attorniati dagli apostoli. A rendere ancor più concentrata l’atmosfera è la mancanza di dettagli d’ambiente e la scelta di un fondo scuro entro il quale si intravede solo il profilo di un pilastro. La qualità più evidente di questo dipinto sta nell’uso della luce, proveniente da sinistra, che evidenzia le qualità della superficie, la consistenza delle stoffe, la verità delle carni. Ma ancora, nel disegno, nelle fisionomie, nella ampia costruzione dei panneggi si avverte il ricordo del primo Cinquecento fiorentino e di Andrea del Sarto. Nei due personaggi che chiudono il gruppo a destra e a sinistra, con lo sguardo volto allo spettatore, sono da riconoscersi due ritratti evidentemente riferibili ai committenti.

    Iscrizioni JACOPO EMPOLI 1602 (sul bordo della veste della prima figura a sinistra)

    Periodo

    1602

    Tecnica e materiali

    Tempera su tavola

    Dimensioni

    cm 186 x 136

    Origine

    Oratorio di Capocollese, presso San Donato in Greti

    Piano primo

    Salone