Miracolo del Crocifisso dei Bianchi

    Pittore Fiorentino

    Le tre tavolette, ora in cornici moderne, erano il gradino dell’antico altare della cappella del Santissimo Crocifisso. La loro importanza e il legame con la devozione locale risiede nell’iconografia, che richiama un fatto miracoloso accaduto il 24 agosto 1399 quando un gruppo di pellegrini del movimento dei Bianchi, in pellegrinaggio in Val di Marina per chiedere grazia contro la peste che sconvolgeva Empoli, appoggiarono il Crocifisso a un tronco di mandorlo secco che fiorì. L’opera venne probabilmente realizzata da un modesto pittore locale, nell’immediatezza dei fatti.

    Nel primo scomparto è raffigurata la processione dei confratelli, sullo sfondo di un ameno paesaggio punteggiato di alberi in fiore, nel secondo si racconta il momento del miracolo mentre nel terzo è celebrato il ritorno del Crocifisso ad Empoli festeggiato dall’accorrere dei cittadini esultanti. Questa tavola, di dimensioni maggiori e con colori più vivaci, occupava probabilmente la posizione centrale.

    I tre dipinti sono quindi una testimonianza significativa dell’importanza assunta dalla Compagnia dei Bianchi, un’istituzione penitenziale e itinerante probabilmente di origine francese che trovò larghi consensi nell’Italia centro settentrionale. Offrono, allo stesso tempo, un’interessante descrizione delle processioni di fine Trecento: il pasto consumato per terra nel primo riquadro, il festoso affollarsi intorno alla croce di adulti e bambini, i partecipanti che a piedi nudi impugnano la frusta.

    Periodo

    1399 ca.

    Tecnica e materiali

    tempera su tavola

    Dimensioni

    cm 29 x 86 (Processione e Miracolo); cm 29 x 103 (Le onoranze al crocifisso)

    Origine

    Collegiata di Sant’Andrea, cappella del Santissimo Crocifisso

    Piano primo

    Sala dei dipinti secoli XIV e XV