Madonna col Bambino tra i santi Antonio Abate, Caterina, Girolamo e Giovanni Battista

    Gaddi Agnolo (Firenze, notizie 1369 - 1396)

    Il trittico proviene dall’oratorio soppresso di San Mamante e manca della cuspide centrale dove, con tutta probabilità, doveva figurare un Eterno benedicente o una Crocifissione.

    L’atteggiamento colloquiale dei personaggi, le raffinatezze di esecuzione – si noti in particolare la ricchezza delle vesti di santa Caterina e del Bambino, il delicato motivo ornamentale che profila i bordi dei manti – e la gamma cromatica teneramente graduata – nella contrapposizione di toni caldi e freddi – annunciano, in quest’opera di Agnolo Gaddi, la stagione tardogotica anche se la salda impostazione delle figure e certe asprezze nelle fisionomie collocano il pittore nel solco della tradizione neogiottesca di fine Trecento.

    Questo trittico e quello simile del Gerini, conservato nel Museo, hanno misure analoghe e propongono identiche teorie di santi. Tali elementi, come l’importanza di un pittore come Agnolo (figlio di Taddeo, uno dei principali esponenti della bottega di Giotto), che pochi anni dopo sarebbe stato chiamato ad affrescare la cappella maggiore di Santa Croce a Firenze, hanno indotto a dubitare dell’originaria destinazione del trittico all’oratorio periferico di San Mamante. Sembra più probabile che appartenga al generale riallestimento della Collegiata, in corso allo scadere del Trecento, i cui altari più o meno delle stesse dimensioni, avranno accolto polittici simili (De Luca).

    Periodo

    1380 - 1385 ca.

    Tecnica e materiali

    tempera su tavola

    Dimensioni

    cm 129 x 180

    Origine

    Oratorio di San Mamante

    Piano primo

    Sala dei dipinti secoli XIV e XV